La Scuola nacque nel 1926 come Istituto Tecnico Inferiore per opera dell’Associazione Nazionale per la diffusione della Cultura, con il contributo del Comune e dietro interessamento di Aldo Ferlino. Costituita inizialmente da una sola classe con 12 alunni, trovò sistemazione nel Palazzo Perna in Via Vittorio Emanuele. La scuola non aveva un nome ma un motto: ”ALITE DOCENDO FLAMMAM”. Nel 1932/33 fu intitolata a Michele Bianchi. Il 15 maggio 1937 con D.M. fu concesso il riconoscimento legale. Istituito l’Ente Nazionale per l’insegnamento Medio, la Scuola passò al nuovo Ente e fu sistemata in un palazzo in Via Garibaldi, ora sede della scuola elementare “Manzoni”. Nel 1940 assunse la denominazione di Scuola Media. A causa della guerra, nell'ottobre del 1943, le lezioni furono sospese “ma gli Amanteani, con a capo l’allora Commissario Prefettizio avv. Settimio Perna, non vollero saperne di creare una soluzione di continuità nel funzionamento della Scuola e quando arrivò l’autorizzazione a riprendere le lezioni, ci si prodigò in ogni modo per recuperare le iscrizioni e l’anno scolastico ebbe inizio con molto ritardo, il 20 marzo”. In seguito la Scuola fu intitolata a Roberto Mirabelli. Nel maggio del 1946 divenne parificata. Nel 1950 divenne statale e sezione staccata della Scuola Media Statale di Via Montesanto di Cosenza. Poi divenne autonoma e trovò sistemazione nei locali del Convento di S.Bernardino e ad essa fu aggregata anche la Scuola di avviamento professionale ad indirizzo marinaro, fino al 1964 anno in cui divenne Scuola Media unica ed obbligatoria. Con D.M. 18/7/1967 fu intitolata a Goffredo Mameli. “Intanto il numero degli alunni continuava ad aumentare anche per l’apporto di sezioni staccate che venivano istituite nel vicino Comune di S. Pietro e nella frazione di Campora San Giovanni (sezioni che otterranno in seguito l’autonomia). Aumentato considerevolmente il numero degli alunni anche la sede di S.Bernardino risultò insufficiente e fu necessario ricorrere ad una succursale allogata in uno stabile privato in Via Dogana. Finalmente, dopo anni di attesa, arriva il nuovo edificio che , però all’atto della consegna, avvenuta con consistente ritardo ed in modo parziale, risultava già insufficiente. Era stato progettato per sedici classi e ne doveva accogliere ventuno. Tante erano le classi della scuola nel 1975 quando veniva consegnata parte dello stabile. Ma, proprio in quell’anno, dall’unica scuola Media si passava a due nel centro cittadino…” Sia la “G. Mameli” sia la “C. Alvaro”dovettero trovare precaria sistemazione nello stesso edificio. Poi il 1° Settembre 1995 si è realizzata la fusione delle due Scuole Medie e la nuova Scuola ha continuato ad intitolarsi “G. Mameli”. Nell’anno scolastico 2000/2001 alla Scuola Media è stata aggregata la Scuola Elementare di S. Maria, già plesso della Scuola Elementare “Manzoni”, diventando così Istituto Comprensivo “G. Mameli”. Nell’anno scolastico 2004/2005 l’Istituto Comprensivo “G. Mameli” si arricchisce di un ulteriore segmento : la Scuola dell’Infanzia, con due sezioni: “Pinocchio” e “Peter Pan”, ubicata al piano terra del plesso che, fino all’anno scolastico 2003/2004, ospitava i bambini della scuola primaria. Attualmente esistono tre sezioni: “Pinocchio”, “Peter Pan” e “ Robin Hood”.
Da quest’anno l’Istituto comprende tutte le scuole del primo ciclo del comune di Amantea (ad esclusione dell’istituto sito in Campora San Giovanni) . Lo storico Istituto elementare Manzoni e l’Istituto Pascoli da quest’anno quindi si fondano con l’Istituto Comprensivo Mameli e diventano un‘unica scuola denominata Istituto Comprensivo “Mameli-Manzoni”.
|
|
 |
Goffredo Mameli dei Mannelli nasce a Genova il 5 settembre 1827 (figlio di Adele - o Adelaide - Zoagli, discendente di una delle più insigni famiglie aristocratiche genovesi, e di Giorgio, cagliaritano, comandante di una squadra della flotta del Regno di Sardegna). Studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, aderisce al mazzinianesimo nel 1847, l'anno in cui partecipa attivamente alle grandi manifestazioni genovesi per le riforme e compone Il Canto degli Italiani. D'ora in poi, la vita del poeta-soldato sarà dedicata interamente alla causa italiana: nel marzo del 1848, a capo di 300 volontari, raggiunge Milano insorta, per poi combattere gli Austriaci sul Mincio col grado di capitano dei bersaglieri. Dopo l'armistizio Salasco, torna a Genova, collabora con Garibaldi e, in novembre, raggiunge Roma dove, il 9 febbraio 1849, viene proclamata la Repubblica Muore d'infezione il 6 luglio, alle sette e mezza del mattino, a soli ventidue anni. Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo
|